Sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici nell’ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione, vi sarà possibile contare anche nel 2024 sul bonus mobili ed elettrodomestici.

In netto calo il Tetto massimo di Spesa

Come già successo a riguardo di altri bonus – su tutti il Superbonus che nel nuovo anno vedrà la sua aliquota scendere al 70% – anche la detrazione Irpef al 50% sulle spese per i nuovi mobili va a restringersi. Il tetto di spesa massimo su cui calcolare la detrazione Irpef al 50%, nel 2024 passa da 8mila e 5mila euro. Pertanto, l’agevolazione non potrà superare i 2.500 euro. La detrazione, fruibile in dichiarazione dei redditi, verrà ripartita in dieci quote annuali, tutte dello stesso importo.

Dichiarazione dei Redditi verso l’addio

Nei piani del governo, dopo il 2024, la detrazione dovrebbe poi scomparire del tutto: senza cambiamenti in corso d’opera, il nuovo anno sarà quindi l’ultimo in cui poterne usufruire.

Le Spese agevolabili

Tetto massimo di spesa a parte, il resto rimane invariato, a partire dalle spese agevolabili, cioè quelle sostenute per comprare mobili ed elettrodomestici allo scopo di arredare un immobile su cui però vanno svolti anche interventi di ristrutturazione (o di recupero del patrimonio edilizio). Nel totale detraibile si possono includere anche le spese di montaggio e di trasporto per gli acquisti. 

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre fornito una lista esemplificativa dei mobili che si possono acquistare, tra cui: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione “che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione”. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni, di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Per quanto riguarda invece i grandi elettrodomestici, sempre a titolo esemplificativo, l’Agenzia menziona frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.

I termini imposti dalle classi energetiche

Vi sono però dei termini legati alle classi energetiche. I frigoriferi e i congelatori non devono scendere sotto la F; le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie non devono scendere sotto la E; mentre i forni elettrici vanno bene solo se non inferiori alla classe A. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non vi sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica.

I termini previsti dal Bonus

Una volta che si è acquistato l’elettrodomestico, per beneficiare del bonus bisogna comunicarlo all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il limite di tempo è fissato a 90 giorni dal collaudo o dalla fine dei lavori.

No a contanti e assegni bancari

Per poter beneficiare del bonus, gli acquisti devono essere stati effettuati con metodi di pagamento tracciabili. Non vanno quindi bene pagamenti in contanti o assegni bancari. Sì, invece a bonifici, carte di debito e carte di credito.

La detrazione è ammessa anche se i pagamenti sono stati effettuati con finanziamento a rate. Ma solo se la società che lo ha erogato paga il corrispettivo nello stesso modo

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